martedì 18 gennaio 2011

Chi arriva prima aspetta!

Io sto con chi cammina piano 

perché guarda intorno 
con chi sorride ogni volta 
che arriva il giorno 
e non importa se ogni tanto 
salto il turno 
perché mi sembra chiaro che 
perché è dimostrato che 
chi arriva prima aspetta..


(Chi arriva prima aspetta - Ratti della sabina)


Nei giorni scorsi questa canzone mi ha riproposto una riflessione che ho iniziato circa 5 mesi fa durante il Cammino di Santiago. 
Come si vive il tempo? quanto lo facciamo scorrere veloce senza gustarne opportunamente ogni suo istante? quante cose ci scorrono intorno come se fossero proiettate su uno schermo bidimensionale quasi esterno al nostro campo visivo?
Durante il Cammino ho apprezzato quel tempo vissuto con la lentezza del mio passo. Quel tempo che fa avvicinare le cose a noi con quella velocità che ci permette di farcele apprezzare o disprezzare, che ci fa dare il giusto valore al contesto. Quel tempo che fa passare la realtà attraverso i cinque sensi, che rende la realtà intorno a noi "unica" perché diversa da un altra, che non lascia che i "luoghi" diventino "non luoghi".
Il vero problema è che questo è facilissimo quando si vive in un tempo-di-vacanza. Ma come si fa a "camminare piano e guardare intorno" in modo adeguato quando si hanno degli orari da rispettare, mille cose da fare, gente da inseguire, risultati da ottenere?!
Questa è una riflessione che mi attanaglia dalla sera del 31 agosto quando ho preso per la prima volta dopo 20gg lo scooter e tutto mi passava intorno trooooooppo velocemente, non riuscivo a guardare in faccia le persone, a salutarle; non riuscivo ad osservare gli oggetti... a stento e con tanta buona volontà potevo accorgermi del loro ingombro.

Il mio augurio per quest'anno, iniziato da quasi 3 settimane, è di ricordami più spesso di vivere il tempo con la giusta lentezza!!

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