venerdì 13 maggio 2011

Libertà

"Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona." 
(Art 3 - Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo)

"La libertà personale è inviolabile." 
(Art 13 comma 1 - Costituzione della Repubblica Italiana)


Credo che chiunque legga questi due articoli delle Carte fondamentali del nostro ordinamento e del sistema in cui viviamo non possa che condividerli. Per cui chiunque condanna il  sequestro di persona oppure il fermo di polizia non giustificato.
Poi però se ci mettiamo a pensare a cosa possa significare libertà potremmo scoprirne altre sfumature. 
Ci siamo mai chiesti come e quando limitiamo la libertà altrui? e quando "quella strana sensazione di disagio" è causata da qualcuno o qualcosa che sta limitando la nostra libertà?

In molti paesi del mondo è riconosciuto il reato di stalking - in Italia è punibile con la reclusione da 6 mesi a 4 anni! Stalker è colui che, in qualche modo, limita la libertà di qualcun altro attraverso atti persecutori.

Di recente mi è capitato di dovermi guardare da uno stalker. Non sono io l'obiettivo primario dell'azione persecutoria ma qualcuno vicino a me. Ciò ha comportato che questa persona stia in qualche modo infastidendo anche me, che abbia preso informazioni sul mio conto, che mi conosca. 
Andare in giro guardandosi le spalle non è affatto una situazione carina. Aver paura di andare in pausa pranzo o di rispondere al telefono o di stare da sola ferma in un posto o avere il pensiero frequente di poter avere dei feedback sugli spostamenti dello stalker crea un disagio difficile da immaginare se non ci si trova nella situazione. Innanzitutto si ha una sensazione di impotenza, soprattutto nel caso in cui non sei la vittima diretta, quindi difficilmente puoi avere la possibilità di fermare o denunciare. Poi c'è la paura di non conoscere che reazioni possa avere il persecutore, se possa avere comportamenti violenti verso il suo "obiettivo" o chi gli sta intorno.

Queste situazioni sono poco eclatanti ma sicuramente molto più frequenti dei sequestri di persona e spesso impossibili da dimostrare se non quando si è superata una soglia. Paura!

lunedì 2 maggio 2011

Nei pellegrini lo sguardo di GP2!

Foto di Riccardo Girardi
Se penso a Giovanni Paolo II la prima immagine che mi viene in mente è una foto anni '80 di una bimbetta di 8-9 anni con un maxipull verde con una scritta bianca grande di traverso, gli occhiali e i capelli corti appoggiata ad una colonna. La bimbetta sono io e la colonna è una di quelle del Bernini! l'occasione è una delle prime volte a Roma per dei controlli agli occhi. Una di queste volte sono andata a visitare S.Pietro con mamma e papà, era domenica e ci siamo fermati per vedere il Papa affacciarsi dalla sua finestra. Era la prima volta che lo vedevo.

Ma non voglio partire dall'inizio ma dalla fine di questa storia: questi ultimi due giorni.

Benedetto XVI ha proclamato Beato Giovanni Paolo II. 
Quando a gennaio ho saputo della beatificazione ho pensato che era qualcosa che avrei dovuto assolutamente vivere. Ma non la volevo vivere da semplice pellegrina, ormai da tempo ho scelto per la mia vita il Servizio e così andavano vissute queste giornate. Ho fatto questa scelta di servizio con la consapevolezza della mia fede arrivata anche attraverso GP2. Ho pregato e sperato di poter fare questa cosa in questi due giorni come scout. La mia residenza in Sicilia ha tenuto lontana per un po' questa possibilità ma poi la stupenda notizia da Riccardo: è possibile fare servizio anche per i non residenti a Roma!!
Gli ultimi giorni in realtà li ho vissuti con un po' di tensione, non avevo mai fatto prima d'ora un servizio del genere. Tanta folla, gli imprevisti... il resto della squadra.
Poi tra ieri e oggi mi è bastato guardare gli occhi dei pellegrini giunti da tutto il mondo per rivedere lo sguardo di Giovanni Paolo II. Vedere sui loro volti la fatica della giornata - magari di un lungo viaggio - ma anche il ricordo e la voglia di venerare questo nuovo Beato.
E allora mi sono ricordata di tutte le volte che ho incontrato GP2 nella mia vita, e sono state diverse.

Dopo quella prima volta a Roma la successiva fu qualche anno dopo (il '94, credo) a Catania, allo stadio. Ero andata con la mia amica Manuela. La visita doveva avvenire qualche mese prima ma il Papa cadde e si ruppe il femore.
Poi il 1997, GMG a Parigi. Agosto di fuoco, parto con gli scout. Strada nella regione dello Champagne prima e poi Parigi. La veglia al freddo e i bagni chimici chiusi per tutta la notte. E poi la mattina la papamobile che ci passa vicino e le parole di GP2 ai giovani venuti da tutto il mondo!
...si arriva fino ai primi tempi della mia vita romana, sarà stato l'inverno 2001. Un Angelus ancora a p. San Pietro.
Infine i 3 ricordi più emozionanti in assoluto, ed anche gli ultimi tre in ordine cronologico.
Nell'inverno 2003 sala Nervi, uniforme e al collo il fazzolettone degli Scout Universitari, ho portato la "Luce della Pace" all'incontro del Papa con gli universitari.
Ottobre 2004 il rinnovo delle promesse (scout) in occasione dei 30 anni dell'AGESCI, da sopra il colonnato vedevo la distesa azzurra e un Papa molto affaticato.
...e poi sempre p. San Pietro, un ricordo triste stavolta, sabato sera 2 aprile 2005. Da diverse sera ci si trovava in preghiera in piazza per GP2. Io non ero mai riuscita ad andare, ma quella sera dovevo andare, lo sentivo. Vado da sola. Arrivo in piazza ed inizia il Rosario. Ad un certo punto una voce annuncia che Giovanni Paolo II, il mio primo Papa, è tornato alla Casa del Padre. Sconforto! Sconforto della piazza! era una persona cara che non c'era più!! ho pianto!! ho incontrato Manuela - un'altra Manuela - ci siamo abbracciate e abbiamo pianto senza dire una parola. Poi i funerali al Circo Massimo con i ragazzi degli scout.

Il denominatore comune di questi eventi, passati e presenti, è la gente proveniente da ogni parte del mondo. L'incontro di un'unica comunità, il sentirsi insieme Chiesa. Questo è stato un Papa "pellegrino", in viaggio verso i fedeli. Un Papa per certi versi "scomodo" ma che ha parlato ai giovani con le categorie mentali dei giovani. Non li ha considerato adulti in potenza ma ragazzi e ragazze in cammino verso la loro santità.