lunedì 31 gennaio 2011

Misteri d'Italia!


Scartabellando nella mia memoria qualche giorno fa mi è tornata in mente una storia vecchia di quasi 12 anni. Il protagonista è, anzi era, un amico di mia sorella. Un giovanotto pieno di sogni e di speranze che nel 1999 è partito per il servizio militare, come facevano quasi tutti gli abili alla leva allora, e non è più tornato. 

Il suo nome è Emanuele Scieri. 
Emanuele è scomparso un venerdì sera di agosto dentro la caserma Gamerra di Pisa e il lunedì successivo è stato ritrovato il suo corpo, ormai senza vita, ai piedi della torre per l'asciugatura dei paracadute.
Non voglio scendere nei particolari della vicenda - per questo vi rimando ad un racconto dettagliato fatto da Paolo Di Stefano nel 2008 su corriere.it.
Quello che voglio condividere oggi è la riflessione su come sia possibile che in una caserma dove, immagino, non si possa entrare ed uscire facilmente e dove tutto è controllato, in tutti questi anni non sia emersa la verità sui fatti di quell'estate, nessuno ha visto niente. Come sia possibile che qualcuno non risponda all'appello e non venga cercato per 3 giorni. Come sia possibile che, nonostante sia stato verificato che Emanuele non abbia fatto tutto da solo, non si è trovato un responsabile della cosa tra 50, 100, 200... fossero anche 1000 persone presenti in quel luogo in quei giorni. 
Qualche tempo fa ho fatto un incubo, ho sognato di aver ucciso delle persone (probabilmente troppi peperoni sulla pizza!!). Nel sogno avevo perso la memoria subito dopo il misfatto e la recuperavo improvvisamente attraverso il ritrovamento di elementi che riconducibili all'omicidio. Ecco, se solo penso a questo che è solo un sogno mi sale l'ansia. 
Come fanno delle persone "normali" - non parliamo di serial killer con turbe psichiche o killer di mafia immersi in una struttura - ma ragazzi che probabilmente erano lì come Emanuele per compiere un dovere, in questi 12 anni come hanno fatto a dormire la notte? a guardare in faccia la gente? a guardarsi allo specchio? e andare avanti nel loro quotidiano?!!
È ovvio che nessuno restituirà Emanuele alla sua famiglia e ai suoi amici ma come è difficile rassegnarsi alla mancanza di verità!

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