martedì 20 dicembre 2011

Midnight in Paris

Un bel film, per me, è quello che non resta sullo schermo ma che, in qualche modo, mi fa viaggiare con i pensieri, i sentimenti, le emozioni!
Questo è quello che ho provato stasera vedendo "Midnight in Paris", ultimo film di Woody Allen.
La serata non era iniziata proprio al meglio, primo spettacolo perso e proiezione del secondo in bilico perché troppi pochi spettatori in sala (alla fine solo 4!!!). Per fortuna la simpatica signora del cinema ha fatto un strappo alla regola, che in quel circuito cinema vuole un minimo di 6 spettatori, e abbiamo iniziato a sognare.
Il primo dei sogni è stato quello di camminare per le vie di Parigi, magari sotto la pioggia, sentirsi dentro le atmosfere e lo sguardo di chi ce la sta raccontando.
Il protagonista ci accompagna prima attraverso la storia dell'arte e della letteratura degli anni '20 e poi, per un attimo, alla fine dell''800. 
Questo viaggio, questo racconto, questo sogno fa venir voglia di leggere, guardare opere d'arte nell'attesa che arrivi la sindrome di Stendal, e, perfino, la voglia di scrivere e dipingere in prima persona. La voglia di essere quell'artista che racconta la realtà.
All'uscita dal cinema avrei voluto iniziare a camminare, vagare per la città, in attesa di quel rintocco di campane che mi avrebbero portato lì dove avrei potuto incontrare chi conosco e apprezzo solo dalle sue opere.
Non so se ho anticipato troppo o detto troppo poco della trama ma per sognare atmosfere, reinterpretare l'opera degli artisti raccontati, far crescere il desiderio di visitare Parigi... la visione di questo film è proprio raccomandata!